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L’unico modo legale per non pagare l’imposta sulla Chiesa in Germania
Ilaria Colombo | 26, July 2019 | 0
L’imposta sulla Chiesa in Germania: che cos’è?
L’imposta ecclesiastica (Kirchensteuer) viene riscossa ai sensi delle leggi dei Länder dalle Comunità religiose riconosciute come enti di diritto pubblico. Tale tassa serve a finanziare le spese della parrocchia, in particolare le spese per il personale ecclesiastico, per l’amministrazione e i nuovi edifici ecclesiastici. Una parte viene inoltre riservata al fine di sostenere progetti di finalità sociale pubblica. Soggetti alla tassazione ecclesiastica sono solamente le persone fisiche che appartengono ad una Comunità religiosa. Tali soggetti devono avere il loro domicilio stabile e la loro residenza abituale in Germania ed appartenere ad una Comunità religiosa che ha il diritto di riscuotere imposte. Le persone giuridiche (ad es. le società) non hanno alcun obbligo di pagamento delle imposte ecclesiastiche.
L’imposta sulla Chiesa per i cittadini italiani
Come funziona per i cittadini italiani? I cittadini italiani con residenza in Germania (cioè iscritti al Rathaus) sono obbligati al pagamento dell’imposta ecclesiastica laddove appartengano ad una Comunità religiosa che riscuote le imposte. Questo vale a prescindere dal fatto che nel paese di provenienza l’imposta ecclesiastica venga o meno riscossa. Decisivo per l‘obbligo fiscale è se la confessione religiosa all’estero sia identica o assimilabile ad una Comunità religiosa – legittimata a riscuotere l’imposta ecclesiastica – presente nel luogo di nuova residenza. Questo significa che, se siete cattolici, dovrete pagare l’imposta sulla Chiesa in Germania, visto che la religione cattolica è una confessione presente e riconosciuta in Italia.
E se sono ateo o non praticante? Il fatto di essere ateo o non praticante non ha nessun valore se avete ricevuto, alla nascita o successivamente, il sacramento del battesimo. L’unico modo per non pagare l’imposta sulla Chiesa sarebbe quello di presentare l’istanza di sbattezzo in Italia presso la propria parrocchia di appartenenza e presentare poi la delibera di sbattezzo all’Agenzia delle Entrate tedesca. Questo è l’unico metodo legale per essere esonerati dal pagamento di tale imposta. A nulla vale dichiarasi atei o non cattolici in quanto il fisco tedesco può effettuare dei controlli con la collaborazione delle autorità italiane.
Quanto si paga quindi? La base imponibile per l’imposta ecclesiastica è l’imposta sul salario da lavoro dipendente ovvero l’imposta sul reddito (Einkommensteuer). L’imposta è dovuta per una percentuale fissata dallo Stato federale (Land). Ad esempio in Baviera e nel Baden-Württemberg l’imposta è pari all‘8 %, mentre negli altri Länder al 9 %. L’imposta viene direttamente detratta nella busta paga in base alle indicazioni della tessera individuale del contribuente (Lohnsteuerkarte) e versata dal datore di lavoro all’agenzia delle entrate competente. Comunque, una buona notizia c’è: nell’ambito della dichiarazione dei redditi, l’imposta ecclesiastica può essere dedotta dal reddito complessivo in quanto considerata come spesa straordinaria (Sonderausgabe).
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