Alessia Maida | 6, July 2018 | 0

Oggi per la nostra rubrica infermieri italiani in Germania vi presentiamo Annalisa,
infermiera pediatrica a Monaco.
Ecco cosa ci racconta:
Io sono Annalisa e sono infermiera pediatrica. Mi sono trasferita in Germania, esattamente
a Monaco di Baviera, a luglio del 2015. Dopo aver studiato tre anni e aver
conseguito la laurea in Italia, il mio sogno più grande era quello di poter lavorare e
applicare in campo pratico ciò che avevo studiato. Per altri tre anni ho cercato di
superare concorsi pubblici, ho inviato decine di curriculum anche in campo privato
ma senza alcun successo. Purtroppo in campo sanitario, e soprattutto per infermieri
pediatrici, in questo momento l’Italia non offre possibilità né di lavoro né di crescita
professionale. Così un giorno tra i miei tanti curriculum inviati per email e quasi ” per
gioco”, ho risposto ad un annuncio che aveva come scopo l ‘apprendimento della lingua
tedesca e una successiva possibilità di lavoro in una qualsiasi parte della Germania.
Non ho mai sognato di lavorare all’estero né di imparare nuove lingue ma nonostante
ciò sono stata invitata dall’ agenzia 2B1 international Consulting a tenere un
colloquio conoscitivo su Skype e ho voluto rischiare. Dopo di ciò, quasi ancora ignara
di quello che sarebbe stato dopo, mi sono trasferita per 5 mesi a Civitanova Marche
per frequentare il corso di tedesco. Questi sono stati mesi difficili ma sorprendentemente
fruttuosi. Ho imparato una nuova lingua in soli 5 mesi, con tantissime difficoltà
ma con la soddisfazione alla fine di aver raggiunto un livello B2 di tedesco. Dopo
soli 3 giorni dalla fine del corso io e altre mie colleghe siamo stati invitati per un altro
colloquio conoscitivo prima su Skype e dopo due settimane direttamente qui a
Monaco da parte di un importante ospedale universitario, sito a Monaco stesso. Il colloquio
così come il primo giorno di hospitation in clinica sono andati benissimo e anche
se i problemi con la lingua all’ inizio era innumerevoli, adesso mi ritengo soddisfatta
di lavorare in una terapia intensiva neonatale, dove ho sempre sognato di lavorare.
L’approccio con la nuova cultura, la nuova lingua, il nuovo lavoro è stato graduale
e un po’ faticoso ma ad oggi rifarei tutto dall’inizio e posso dire solo grazie per
avermi dato questo bellissimo trampolino di lancio per la mia realizzazione professionale.